Nella riunione di mercoledì 26 maggio, il Consiglio della Corona ha approvato la riforma costituzionale degli Statuti Generali del Principato. Si tratta di un provvedimento importante che era stato incluso da S.A.S. la Principessa Nina nel proprio programma di governo presentato nel 2019. Il testo della riforma passa ora al Consiglio dei Priori, che a sua volta dovrà valutarla e dare il nullaosta al Consiglio della Corona, eventualmente a fronte di ulteriori proposte di emendamenti comunque soggette all’approvazione del Consiglio della Corona.

A parere del Governo, la riforma si è resa necessaria per strutturare meglio gli Statuti Generali; completare, definire e precisare le varie norme; modernizzare ed adattare maggiormente gli Statuti all’attuale struttura istituzionale del Principato (infatti gli Statuti attuali – approvati ed entrati in vigore nel 1995 – prevedono ancora alcuni istituti obsoleti ed organismi che nel tempo hanno cessato di esistere nell’assetto istituzionale del Principato).

I nuovi Statuti sono stati riscritti totalmente ex novo e sono ora più strutturati, completi e precisi. Tuttavia, non sono stati attuati eccessivi stravolgimenti nella sostanza, e moltissimi articoli attuali sono stati ripresi anche nella proposta di riforma. In questo senso, il Governo desidera specificare che gli Statuti attualmente in vigore rappresentano un’importantissima eredità del Principe Giorgio I che i nuovi Statuti intendono assolutamente non disperdere: si è dunque prestato attenzione a preservare lo spirito originario degli Statuti, i princìpi fondamentali dello Stato e le caratteristiche peculiari del sistema istituzionale del Principato (che, per chiarezza, resta indubbiamente democratico ed elettivo, perché il Principato di Seborga è e deve rimanere dei Seborghini, anche se qualcuno vorrebbe diversamente…).

Dopo il parere del Consiglio dei Priori, che il Consiglio della Corona auspica possa arrivare a breve, i nuovi Statuti Generali, nella loro forma definitiva, dovranno essere approvati dal Popolo Sovrano, che sarà chiamato ad esprimersi con un apposito referendum costituzionale.

Al netto di eventuali modifiche che potranno essere effettuate dal Consiglio della Corona in seguito all’esame del testo da parte del Consiglio dei Priori, i nuovi Statuti si strutturano in vari Titoli, rispettivamente dedicati ai princìpi generali del Principato, all’ordinamento dello Stato, alle norme relative alla nazionalità del Principato, alle sanzioni, alle relazioni del Principato con gli altri Stati esteri e con la Repubblica Italiana e alla revisione costituzionale, per un totale di 50 articoli.

Il testo integrale dei nuovi Statuti Generali verrà pubblicato non appena sarà approvato in via definitiva dal Consiglio della Corona, dopo la valutazione del Consiglio dei Priori.

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PRINCIPALI INNOVAZIONI

  • Introdotti i princìpi di neutralità, difesa della sovranità dello Stato, tutela della proprietà privata.
  • Il cristianesimo cattolico è la religione ufficiale dello Stato; l’italiano è la sola lingua ufficiale dello Stato (→ abolita ogni possibilità di bilinguismo col francese); viene riconosciuto e tutelato il dialetto seborghino quale lingua nazionale.
  • Si specifica che la Festa Nazionale cade il 20 agosto in memoria di San Bernardo; la descrizione della bandiera del Principato è stata aggiornata adattandola a quella di fatto in uso da anni; si specifica che l’inno nazionale è “La Speranza”.
  • Vengono chiariti requisiti, funzioni e poteri del Principe / della Principessa, del Segretario di Stato, del Consiglio della Corona, del Consiglio dei Priori e del Popolo Sovrano. Il Consiglio dei Priori ha ora funzioni consultive e di garanzia dello Stato. L’insieme dei cittadini aventi la nazionalità del Principato è ora più correttamente chiamato “Popolo Sovrano” e non più “Parlamento Generale”;
  • Introdotti, per il Principe, gli istituti dell’abdicazione, della sospensione e della decadenza, mai disciplinati in precedenza.
  • Viene meglio definita la facoltà dei cittadini di indirizzare petizioni al Consiglio dei Priori.
  • Vengono chiariti i requisiti per poter richiedere la nazionalità del Principato.
  • Viene meglio definita la facoltà del Principato – già comunque prevista dagli attuali Statuti – di emanare sanzioni nei confronti dei singoli cittadini la cui condotta disdicevole possa recare pregiudizio al Principato: avvertimenti, sospensione/revoca della nazionalità.
  • Introdotto il principio per cui il Principe / la Principessa deve sempre approvare le iniziative dei Consiglieri della Corona e dei Rappresentanti Esteri, nonché il principio per cui l’adesione al Principato e ai suoi organismi istituzionali è sempre atto intenzionale e volontario del cittadino.
  • Introdotti due paragrafi specifici sulle relazioni del Principato con altri Stati e con la Repubblica Italiana.
  • Introdotta la Gazzetta Ufficiale del Principato di Seborga, che includa gli Statuti Generali, i Decreti e le Leggi in vigore.
  • Eliminato ogni riferimento ad elezioni palesi e quorum.
  • Eliminato ogni riferimento ai Cavalieri della Corona, organismo non più presente nel Principato, tantomeno con funzioni istituzionali.
  • Vari princìpi dati per scontati sono stati resi espliciti (per esempio, il fatto che il Principe debba esercitare la propria autorità sovrana in conformità con le disposizioni degli Statuti Generali e della Legge).